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“SIAMO SEMPRE UNA  FAMIGLIA?” – Separati, coppie di fatto, nuclei allargati: le nuove prospettive

Il titolo della presentazione del libro di don Simone Bruno, psicologo-psicoterapeuta, Direttore editoriale della San Paolo Edizioni, su AVVENIRE del 24 gennaio scorso sintetizza con efficacia l’agile (76 pagg.) e scorrevole testo: “Fragile, disgregata, ricomposta. Eppure famiglia”.

Una sintesi che suona come una risposa alla domanda del titolo del libro stesso.

Ma è nel sottotitolo della stessa presentazione che troviamo invece un’indicazione su quali sono le “prospettive” raccontate nel libro  per le nuove condizioni, forme e caratteristiche della famiglia: “dove c’è relazione c’è comunque speranza”.

Ma, a parte l’interesse di carattere generale per lo sviluppo dei diversi temi affrontati nei quattro capitoli (Cos’è la famiglia?; La Famiglia fragile; La famiglia in frantumi; Libere unioni, famiglie ricostituite e unioni tra persone dello stesso sesso), e che si chiude con una breve citazione da “Amoris Laetitia” sulla gradualità dell’amore, la segnalazione di questo breve testo ha un altro motivo d’interesse più specifico.

Tra le nove risposte alle altrettanto domande in cui si sviluppa il capitolo su “La Famiglia in frantumi. Un allarme giustificato?” viene presentata e affrontato un quesito di particolare interesse per i Consultori Familiari della Federazione e il loro servizio a favore delle famiglia. Tocca un tema e ne approfondisce i risvolti nel lavoro di accoglienza e accompagnamento degli operatori dei Consultori verso le situazioni famigliari fragili, instabili e vulnerabili. Riporto testualmente domanda e risposta perché credo possano aiutare a portare avanti e sviluppare una riflessione e un confronto che già aperti e d’interesse condiviso.

La domanda :

“ Come si orientano a tal proposito (le diverse possibilità di espressione della funzione genitoriale, e non solo, nelle attuali e articolate organizzazioni familiari) gli operatori di un Consultorio di ispirazione cristiana? Se si riconoscono in un filone di psicologia dinamica o sistemica, come leggono le caratteristiche delle diverse famiglie che incontrano?“

Risposta :

“Tentano di mantenere lo sguardo puntato sull’identità della famiglia così come descritta dal modello relazionale-simbolico (più in linea con l’antropologia cristiana) e, in seconda battuta, si orientano a compiere un’integrazione a questo modello leggendo i risultati “utili” che le nuove ricerche e i nuovi studi (anche di matrice differente)  offrono loro, ciò al fine di alimentare il loro spirito critico, di crescere professionalmente e di migliorare la qualità delle loro conoscenze e dei loro servizi clinici. Insomma, chi si prende cura della famiglia da un punto di vista cristiano non rimane estraneo agli sviluppi della ricerca e, in primo luogo, accoglie e cerca di comprendere la realtà che si presenta oggi, in campo familiare, alla sua attenzione.“

Un contributo che invito a raccogliere come stimolo ad un confronto interno sia per verificare quanto rappresentativo della realtà dei Consultori della Federazione (quanto gli operatori vi si riconoscono) e per sviluppare contributi che lo integrano, correggono, ampliano o accolgono.

Dott. Aurelio Mosca,  Presidente FeLCeAF

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